Le remunerazioni degli Amministratori delle società del FTSE MIB nel 2011: pubblicato il primo studio di Frontis Governance

Maggio 22, 2012

Frontis Governance ha pubblicato il suo primo studio sulle remunerazioni delle principali società quotate italiane.

I principali risultati dell’analisi evidenziano come sussista ancora un netto scostamento tra quanto corrisposto ai principali Dirigenti e gli interessi degli azionisti nel lungo periodo:

  • Nonostante il valore totale per gli azionisti (corsi azionari più dividendi) sia risultato negativo per oltre il 19% nel 2011, le remunerazioni medie dei più alti Dirigenti delle società del FTSE-MIB sono aumentate di oltre il 14%.
  • I compensi fissi dei CEO hanno subito un calo dell’11%: solo il 5% in meno nel settore bancario, che continua ad avere i compensi fissi medi più elevati (€1,69 milioni)
  •  Gli incentivi, che dovrebbero essere legati ai risultati e dovrebbero servire ad allineare gli interessi dei CEO con gli azionisti, sono aumentati del 45% nel 2011, di cui la componente monetaria del 92%.
  • Il pay-mix medio per i CEO si è composto per il 42,7% dal fisso, 38,7% dal bonus monetario e 18,6% da strumenti finanziari: la struttura retributiva media è fortemente focalizzata sul breve periodo.
  • Le politiche retributive continuano in larga parte a consentire indennità di fine mandato superiori alle 2 annualità di retribuzione fissa, contrariamente alle raccomandazioni europee dell’aprile 2009, costituendo spesso dei veri e propri golden parachutes, come nei casi eclatanti dell’ex-Presidente di Generali Geronzi (€16,65 milioni) e dell’ex-AD e Presidente di Finmeccanica Guarguaglini (€9,48 milioni complessivi per le due cariche).

Solo in 5 casi l’incentivo azionario è esclusivamente rappresentato dalle stock options, che pure potrebbero rappresentare il più valido strumento di allineamento degli interessi nel lungo periodo: se il valore di mercato delle azioni cresce il beneficiario riceve il premio, in caso contrario quest’ultimo è pari a zero. È significativo come molti emittenti (tra cui le società partecipate dal Governo) abbiano abbandonato le stock options dopo il 2008.

Il forte squilibrio a favore degli obiettivi di breve periodo nei piani di incentivazione e le liquidazioni eccessive hanno portato Frontis Governance ad emettere valutazioni negative su circa l’83% delle Relazioni sulle Remunerazioni analizzate. Lo scenario italiano non si discosta però dal resto d’Europa, dove il network ECGS ha “bocciato” oltre l’88% delle risoluzioni assembleari legate alle remunerazioni degli Amministratori Esecutivi.

L’analisi evidenzia però come le distorsioni nei piani retributivi non riguardino solo gli Amministratori Delegati: in ben 7 società sulle 38 analizzate gli Amministratori non esecutivi, anche alcuni definiti come indipendenti, hanno ricevuto compensi più elevati rispetto ai Dirigenti delle stesse società.

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Remunerazioni